allergie stagionali prevenzione

POLLINI E ALLERGIE         

Sono invisibili, ma soprattutto in primavera, dai primi di marzo, si dotano del dono dell’ubiquità e, volando, invadono l’aria che respiriamo. E non solo in campagna, ma anche in città. Pollini di cipresso, di carpino, poi il nocciolo e anche la betulla. Man mano che la temperatura si scalda la crescita rapida e sempre più consistente della parietaria, delle composite (margherita, tarasacco, camomilla) e delle graminacee, non solo quelle coltivate, ma tutto ciò che è erba e prato è in massima parte costituito da graminacee in fiore quindi pollini a volontà.

MANIFESTAZIONI ALLERGICHE

E via che si parte con gli starnuti in sequenza, naso che gocciola, occhi rossi e a volte prurito, manifestazioni che accompagnano ogni età e in maniera meno romantica questi mesi di fioritura. Sono circa 20 milioni le persone che in questo periodo soffrono di allergia e di questo esercito, 1.200 mila sono bambini, solo in Italia.  Come consiglia il dott. Giorgio Serino, immunologo allergologo di Sandonato Medica: “Se i sintomi sono lievi e di breve durata sarà sufficiente assumere un antistaminico (spray nasale, collirio o compresse), evitate però i vasocostrittori nasali ed il cortisone spray”.

LE GRAMINACEE E L’AMBROSIA SUL BANCO DEGLI IMPUTATI

Si è solito accusare il pioppo, dal quale le infiorescenze, dette pappi, prendono il volo: “Vi svelo un segreto – spiega il dott. Serino -: questi pappi sono fastidiosi, ma sappiate che sono quasi sempre innocenti. Infatti, essendo di pura cellulosa, raramente danno allergia; tuttavia, invadono i nostri territori contemporaneamente agli invisibili pollini delle graminacee che, invece, creano non pochi problemi a coloro che soffrono di allergie”. Pian piano si arriva a fine giugno: un po’ di tregua fino a metà agosto e poi ecco comparire i fiorellini gialli dell’ambrosia che invaderanno la valle del Ticino e quindi le pianure del Nord-Italia. “L’ambrosia può proseguire la fioritura fino ad ottobre inoltrato. A settembre, con le prime piogge autunnali, ecco la seconda fioritura delle graminacee: più breve ma consistente. I sintomi, però, persistono, aumentano di intensità con aggiunta di tosse e respiro corto o b, quella che i nostri nonni chiamavano febbre da fieno”.

 

L’AIUTO DELL’ALLERGOLOGO

A questo punto, occorre sentite il parere del vostro medico o dell’allergologo per valutare meglio terapie specifiche di secondo livello.  Il dottor Serino è a disposizione per effettuare test cutanei, i Prick test, per le allergie stagionali da pollini, anche se tiene a precisare che ”I test cutanei per le allergie stagionali da pollini si eseguono, preferenzialmente, in autunno e inverno per capire con esattezza a quali piante si è sensibili e quando iniziare terapie preventive che possano limitare i sintomi nei mesi di fioritura”. Solo a seguito di un test cutaneo il dottor Serino, dopo aver verificato la diagnosi, definisce il percorso terapeutico più idoneo per il superamento della problematica. Ancora una volta prevenire è meglio che curare e, visto che 1 italiano su 3 soffre di problemi di allergie, forse è il caso di non perdere tempo per non compromettere la qualità della propria vita.

Non tutti sanno che il rischio di sviluppare allergie da pollini, intese come risposte immunitarie nei soggetti predisposti, aumenta in funzione della predisposizione genetica. In genere, se solo un genitore è allergico, il rischio che corre il figlio di sviluppare una reazione è pari al 25-30%, percentuale che raggiunge il 60%-80% dei casi se entrambi i genitori sono allergici.

Per prenotazioni mandare una mail a info@sandonatomedica.it o telefonare allo 02/55602161.