Le stime più recenti, elaborate su dati Istat, indicano che in Italia, nel 2017, quasi 7 milioni di pazienti di varie età hanno avuto una diagnosi di Ipertrofia Prostatica Benigna (o adenoma della prostata), una patologia non tumorale che comporta l’ingrossamento anomalo della prostata (fino a 2-3 volte le dimensioni ritenute normali), con una serie di disturbi correlati.

Quanto è grave questo problema? Anzitutto, l’Ipertrofia Prostatica Benigna, patologia che i numeri indicano come il disturbo urologico maschile più diffuso, colpisce l’80% degli italiani over 50, determinando l’aumento volumetrico della prostata, cioè la piccola ghiandola attraverso cui passa l’uretra, il condotto che dalla vescica porta l’urina verso l’esterno. Quando la prostata si ingrossa va a comprimere proprio l’uretra, ostacolando la fuoriuscita dell’urina. Il getto urinario si indebolisce progressivamente e le minzioni diventano sempre più frequenti. Inoltre, può succedere che la vescica non si svuoti mai completamente e il ristagno di urine può causare infezioni anche gravi con febbre alta.

Il problema non è da sottovalutare, visto che si tratta di una patologia progressiva: i suoi sintomi peggiorano negli anni e, se non adeguatamente trattata, essa può provocare un danno permanente alla vescica che può, in casi estremi, arrivare anche alla perdita della sua capacità di contrarsi e quindi di svuotarsi.

Quali sono i sintomi caratteristici della prostata? Se da una parte ci sono casi in cui si manifesta una difficoltà a svuotare la vescica, dall’altra, invece, il problema alla prostata crea difficoltà a trattenere le urine (andare spesso in bagno, accusare uno stimolo urgente).

I sintomi non sono necessariamente correlati con le dimensioni della ghiandola prostatica ma, soprattutto, non sono correlati con la gravità dell’ostruzione. Per questo, ogni uomo dai cinquant’anni circa dovrebbe fare controlli regolari alla prostata, utili sia per la diagnosi precoce del carcinoma, sia per la prevenzione delle complicanze dell’ipertrofia prostatica. Di certo, va ricordato che Ipertrofia Prostatica Benigna e carcinoma prostatico non sono correlati, ma le due condizioni possono coesistere; a volte, il carcinoma viene diagnosticato incidentalmente, proprio nel corso di indagini per la più comune e diffusa Ipertrofia Prostatica Benigna.  Ecco perché è importante sottoporsi a controlli da uno specialista in grado di valutare la gravità dei sintomi ed eventuali terapie.