È indubbio che l’emergenza Coronavirus ha contribuito a sviluppare paura, panico, ansia. Terrore del contagio, ma anche della solitudine e dell’isolamento. Pensiamo, ad esempio ai numerosi anziani che soggiornano nei ricoveri e che sono costretti, per questioni di tutela, a non ricevere più visite. E non dimentichiamoci anche dei bambini.
Come dice la dott.ssa Francesca Velluzzi, psicologa e psicoterapeuta della Sandonato Medica: “Occorre che il personale sanitario faccia parlare continuamente gli anziani, che devono confrontarsi per non convivere con l’ansia e per non rimanere bloccati in un immaginario che produrrebbe ulteriore isolamento e stati di paura. I bambini non vanno lasciati isolati ed è importante favorire il contatto umano attraverso un’intensificazione di giochi e di attività creative”. Tutti si sentono minacciati, anche se la percezione del rischio, in generale, può essere distorta e amplificata, in funzione del vissuto psicologico di ognuno. È giusto avere paura, visto che stiamo parlando di una reazione fisiologica utile che permette agli uomini di essere più reattivi e quindi di sopravvivere. Purché questo sentimento, oltretutto contagioso, non si trasformi in stress cronico, lasciando spazio all’irrazionalità, quindi all’angoscia e al panico che, oltre a non aiutare, sono sentimenti controproducenti anche dal punto di vista biologico, contribuendo ad abbassare le difese dell’organismo.
“Proprio dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia abbiamo avuto l’indicazione di metterci a disposizione per aiutare le persone da un punto di vista psicologico. In un momento difficile, quando dobbiamo affrontare un nemico che non conosciamo e che ci mette a dura prova, è normale che si diffondano paura e preoccupazione”. Ciò a cui si riferisce la dottoressa è la campagna di sensibilizzazione a favore di tutti i cittadini, #lopsicologotiaiuta, sulla base dell’invito rivolto dall’OPL ai propri psicologi: “Mai come in questi giorni è importante che la nostra comunità professionale metta al servizio della società le proprie competenze, mai come in questi giorni il contributo di ognuno di noi può fare la differenza per chi sta soffrendo”. Aderendo a questo invito, la dott.ssa Velluzzi può dunque aiutare, con gli strumenti adatti, chiunque ne sentisse il bisogno, a gestire al meglio questa terribile situazione dalla quale speriamo di uscire il prima possibile. E sappiate che un atteggiamento psicologico valido può aiutare non solo chi lo attua, ma anche gli altri, innescando un circuito virtuoso e aumentando il quoziente di resilienza del singolo, della famiglia e della comunità. “Tutti coloro che sentono un particolare disagio psicologico sono invitati a chiedere, senza timore o vergogna, un aiuto professionale”. Potete contattare la dott.ssa Velluzzi direttamente al numero 339/7463712.