Il Dottor Giorgio Serino, Allergologo e Immunologo, descrive le patologie autoimmuni della tiroide: si tratta di due malattie frequenti e ben differenti tra loro.  Riconoscono però come causa l’autoimmunità. In pratica il sistema immunitario produce anticorpi e linfociti contro il “self” cioè verso cellule e tessuti dello stesso individuo, nel caso specifico verso le cellule tiroidee alterandone le funzioni o distruggendole.

Queste malattie sono l’ipotiroidismo autoimmune o tiroidite di Hashimoto e, meno frequente, la malattia di Basedow-Graves o ipertiroidismo.

 

Tiroidite di Hashimoto

Sintomi:

  • Aumento del peso corporeo
  • Spossatezza
  • Alterazioni del ciclo mestruale
  • Irritabilità e depressione
  • Pelle secca e ruvida
  • Scarsa tolleranza al freddo

Perdita e fragilità dei capelli

  • Stitichezza
  • Senso di tensione e ingrossamento del collo

Spesso i sintomi compaiono molti anni dopo (anche decenni) dalla prima infezione virale, meno frequentemente, se l’infiammazione iniziale della ghiandola è particolarmente violenta (febbre, dolore e tumefazione del collo, linfonodi ingrossati, ecc.) potrebbe essere necessario da subito un breve periodo di terapia cortisonica per spegnere  l’autoimmunità.                                                                              In ogni caso fondamentale è la diagnosi precoce con esami ematici specifici (autoanticorpi anti-tiroide, ormoni tiroidei, ecc.) e una ecografia del collo che evidenzierà la struttura disomogenea della ghiandola, il suo volume e l’eventuale presenza di noduli infiammatori. Spesso esistono nella stessa famiglia altri casi di ipotiroidismo.

Se l’ipotiroidismo è già in atto dovrà essere instaurata una terapia sostitutiva a base di ormone (levotirosina o analoghi) per evitare l’ingrossamento della tiroide stessa (gozzo) e la persistenza dei sintomi elencati.   Periodicamente andranno poi controllati gli ormoni specifici (TSH) e l’ecografia delle ghiandola.

 

Ipertiroidismo o malattia di Basedow-Graves

Sintomi

  • nervosismo e ansia
  • sudorazione profusa
  • iperattività, incapacità di stare fermi
  • perdita di peso, nonostante sia aumentato l’appetito
  • battito cardiaco rapido o irregolare, palpitazioni
  • aumento visibile della ghiandola tiroidea
  • dolore oculare
  • irregolarità mestruale
  • insonnia

L’ipertiroidismo è più comune nelle donne che negli uomini e tende ad avere un andamento familiare. L’eccesso di ormoni tiroidei ha importanti conseguenze sul metabolismo, portando a un’improvvisa perdita di peso, alterazioni del battito cardiaco, sudorazioni e nervosismo.   A differenza della tiroidite di Hashimoto, dove i sintomi possono evidenziarsi anche molti anni dopo, la presenza di autoanticorpi diretti contro i recettori della tiroide attivano subito la produzione di esagerate quantità di ormoni (triiodotironina e tiroxina) che causano i sintomi sopra elencati.

Fondamentale quindi la diagnosi precoce con esecuzione di esami di laboratorio (in particolare dosaggio anticorpi anti-recettore del TSH) e dell’ecografia. Confermata la diagnosi si inizierà terapia specifica con farmaci (metimazolo o propiltiouracile) che ridurranno la sintesi di ormoni e quindi il progressivo miglioramento dei sintomi.  In alcuni casi, se la terapia farmacologica è inefficace o produce effetti collaterali, bisognerà rimuovere chirurgicamente la ghiandola oppure renderla inattiva utilizzando jodio radioattivo somministrato in ambiente ospedaliero.

Per prenotare una visita specialistica con il Dottor Serino, è possibile mandare una mail a info@sandonatomedica.it o compilare l’apposito form per essere ricontattati.