Non c’è dubbio che il dolore fisico, in generale, sia una condizione che possa compromettere la qualità della vita. Quando la sofferenza interessa il nostro apparato muscolo scheletrico è importante affidarsi a specialisti della fisioterapia, titolati per poter offrire dei consigli rispetto alle terapie più adatte, alle quali sottoporsi, per compiere il giusto percorso di guarigione.
Tra le soluzioni più efficaci adottate, di frequente, per ridurre la sintomatologia dolorosa vi sono la Tecar e le Onde d’Urto. Lo conferma Alessandro Borsa, massoterapista di Sandonato Medica che, oltre ad avere conseguito la laurea in Attività motoria preventiva e adattata, Diplomato MCB (Massaggiatore e Capo Bagnino degli stabilimenti idroterapici), è operatore certificato per la Tecarterapia. La sua esperienza a stretto contatto con i pazienti, in particolare con gli sportivi reduci da traumi, gli ha permesso di affinare una certa competenza, volta proprio a risolvere problematiche spesso invalidanti.
Tecarterapia e terapia ad onde d’urto: quali sono le differenze?
“La Tecar – spiega Borsa- si utilizza per trattare dolori muscolari cronici e infiammazioni, meglio ancora se abbinata a massoterapia.
Viene impiegata, ad esempio, in caso di tendiniti, cervicalgia, lombalgia, ma è adatta anche in caso di traumi, visto che l’apparecchio ha la capacità di drenare quell’ematoma che si forma. La Tecarterapia prevede due tecniche integrate nello stesso apparecchio. La tecnica resistiva, grazie alla sua capacità di penetrazione affronta i tessuti più duri; è, infatti, efficace per trattamenti per problemi alle articolazioni, tendini, ossa e legamenti. È utile anche per artrosi e ridurre dolori. Si utilizza la tecnica capacitiva per trattamenti più superficiali come per drenare i linfedemi, e sull’apparato muscolare”.
Durante una terapia si possono adottare entrambe le tecniche?
“Sì. Ad esempio, quando una paziente ha dolore all’anca si inizia con la fase Capacitiva per sfiammare la zona e poi si prosegue con la Resistiva. Una seduta di Tecar, in genere, dura 25 minuti e per ottenere risposte positive dal corpo è utile fare un ciclo di almeno dieci sedute. Anche se il fisioterapista, già dopo la quinta, è in grado di valutare l’efficacia del trattamento”.
E le Onde d’Urto quando andrebbero utilizzate?
“Le Onde d’urto Focalizzate sono adatte per il trattamento di numerose patologie muscolo-scheletriche, come epicondiliti, ma anche per eliminare calcificazioni, tra le più comuni quelle della spalla, le famose e tanto temute spine calcaneari.
Le onde d’urto rappresentano una soluzione anche nel caso di borsiti. Vengono, inoltre, utilizzate, in particolare, in caso di traumi e infortuni sportivi”. Per le onde d’urto è consigliato un ciclo di tre sedute, ognuna a cadenza settimanale.
Per avere un confronto sulla tipologia di trattamento da eseguire è possibile prenotare una consulenza fisioterapica senza impegno con i terapisti del Centro mandando una mail a info@sandonatomedica.it o telefonando al numero 02/55602161.