Signori, fate attenzione, perché il tumore alla prostata, in Italia è una tra le patologie oncologiche più diffuse negli uomini a partire dai 50 anni di età e, pur trovandosi al primo posto per incidenza, occupa il terzo posto come mortalità e quasi sempre in soggetti al di sopra dei 70 anni. Fortunatamente, il numero di decessi è in diminuzione, grazie alla maggiore diffusione del test di screening. Del resto, basta un prelievo del sangue e richiedere il dosaggio del PSA – antigene prostatico, specifico per avere un’anticipazione diagnostica della malattia. Se ne parla, ma non tutti sano che il PSA è una proteina prodotta dalle ghiandole della prostata e la sua concentrazione aumenta in caso di tumore, pressoché in totale assenza di sintomi. Tuttavia il PSA non è un parametro sufficientemente affidabile poiché molte delle persone con valori alterati di PSA non hanno un tumore alla prostata e, viceversa, molte persone con tumore alla prostata hanno livelli di PSA normali.

Ma quali sono i fattori di rischio da tenere in considerazione? Tra i fattori di rischio, in prima linea va ricordata l’età, la razza (la razza nera è maggiormente a rischio di sviluppare il tumore alla prostata per i più elevati valori di androgeni), la familiarità, i fattori ormonali e anche lo stile di vita, visto che il consumo sregolato di cibo e alcool, il comportamento sessuale, l’infiammazione cronica sono stati tutti correlati all’insorgenza e all’evoluzione della neoplasia.

Come evitare l’infiammazione cronica? E’ importante partire da una correzione alimentare per evitare, anzitutto, il sovrappeso e l’obesità. Il grasso, soprattutto quello addominale, è associato ad un aumentato rischio di molte malattie, comprese le forme tumorali. Un’alimentazione varia, bilanciata, che pone attenzione alle porzioni, alla qualità e alle frequenze degli alimenti, permette di mantenere un peso adeguato per l’altezza (indice di massa corporea o BMI compreso tra 18.5 e 25.

L’attività fisica regolare riduce leggermente il rischio di sviluppare il tumore alla prostata anche perché agisce sul mantenimento di un corretto peso corporeo. L’attività vigorosa può avere un effetto maggiore, in particolare sul rischio di cancro alla prostata avanzato.  La ricerca ha dimostrato che il regolare esercizio può essere uno dei migliori antiossidanti naturali. Come funzionano gli antiossidanti? Occorre sapere che i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento e quindi dei cosiddetti danni alle strutture delle cellule all’interno della prostata, possono essere combattuti con l’utilizzo degli antiossidanti, presenti in alcuni ortaggi come pomodori,  broccoli, cavoletti di Bruxelles, wasabi e rafano.  E’ consigliabile bere succo di melograno o tè verde.  Non solo antiossidanti, ma anche vitamine e minerali, presenti nella frutta e nelle verdure come nelle spezie,  possono agire sia contro la produzione di radicali liberi sia contro l’infiammazione. Ma attenzione alla preparazione! La cottura in generale può far perdere le sostanze nutritive delle verdure; le preparazioni al microonde e al vapore sono quelle consigliate per preservare il contenuto nutrizionale. In alternativa privilegiare verdure crude, ricordandosi di variare il più possibile nella scelta. Il pomodoro fa eccezione: per facilitare l’assorbimento del licopene è bene mangiare pomodori cotti.  Alcuni studi hanno evidenziato che mangiare cibi tradizionali di soia come il tofu possono ridurre il rischio di tumori al seno, alla prostata o all’endometrio. E’ consigliato il consumo di pesce (3 volte alla settimana come secondo piatto), semi e frutta secca.

Per mantenere, dunque, un’adeguata salute della prostata, riduciamo il consumo di grassi saturi, assumiamo quotidianamente frutta e verdura ed idratiamoci in maniera adeguata, riducendo i cibi ricchi di sale perché favoriscono la ritenzione idrica e la formazione di urine concentrate: in tal caso la carica batterica nelle urine diventa ancora più alta e aumenta il rischio di passaggio e infezione alla prostata.

Sono altresì da evitare i cibi irritanti quali cibi piccanti, molto salati e affumicati perché in grado di irritare ancora di più i tessuti già affetti da infiammazione.

L’attività sessuale praticata in modo costante e senza eccessi garantisce il benessere dell’uomo, migliorandone lo stato di salute e aiutandolo anche a prevenire il tumore alla prostata.