POLLINI E ALLERGIE         

Sono invisibili, ma soprattutto in primavera, dai primi di marzo, si dotano del dono dell’ubiquità e, volando, invadono l’aria che respiriamo. E non solo in campagna, ma anche in città. Pollini di cipresso, di carpino, poi il nocciolo e anche la betulla. Man mano che la temperatura si scalda la crescita rapida e sempre più consistente della parietaria, delle composite (margherita, tarasacco, camomilla) e delle graminacee, non solo quelle coltivate, ma tutto ciò che è erba e prato è in massima parte costituito da graminacee in fiore quindi pollini a volontà.

MANIFESTAZIONI ALLERGICHE

E via che si parte con gli starnuti in sequenza, naso che gocciola, occhi rossi e a volte prurito, manifestazioni che accompagnano ogni età e in maniera meno romantica questi mesi di fioritura. Sono circa 20 milioni le persone che in questo periodo soffrono di allergia e di questo esercito, 1.200 mila sono bambini, solo in Italia.  Come consiglia il dott. Giorgio Serino, immunologo allergologo di Sandonato Medica: “Se i sintomi sono lievi e di breve durata sarà sufficiente assumere un antistaminico (spray nasale, collirio o compresse), evitate però i vasocostrittori nasali ed il cortisone spray”.

LE GRAMINACEE E L’AMBROSIA SUL BANCO DEGLI IMPUTATI

Si è solito accusare il pioppo, dal quale le infiorescenze, dette pappi, prendono il volo: “Vi svelo un segreto – spiega il dott. Serino -: questi pappi sono fastidiosi, ma sappiate che sono quasi sempre innocenti. Infatti, essendo di pura cellulosa, raramente danno allergia; tuttavia, invadono i nostri territori contemporaneamente agli invisibili pollini delle graminacee che, invece, creano non pochi problemi a coloro che soffrono di allergie”. Pian piano si arriva a fine giugno: un po’ di tregua fino a metà agosto e poi ecco comparire i fiorellini gialli dell’ambrosia che invaderanno la valle del Ticino e quindi le pianure del Nord-Italia. “L’ambrosia può proseguire la fioritura fino ad ottobre inoltrato. A settembre, con le prime piogge autunnali, ecco la seconda fioritura delle graminacee: più breve ma consistente. I sintomi, però, persistono, aumentano di intensità con aggiunta di tosse e respiro corto o b, quella che i nostri nonni chiamavano febbre da fieno”.

 

L’AIUTO DELL’ALLERGOLOGO

A questo punto, occorre sentite il parere del vostro medico o dell’allergologo per valutare meglio terapie specifiche di secondo livello.  Il dottor Serino è a disposizione per effettuare test cutanei, i Prick test, per le allergie stagionali da pollini, anche se tiene a precisare che ”I test cutanei per le allergie stagionali da pollini si eseguono, preferenzialmente, in autunno e inverno per capire con esattezza a quali piante si è sensibili e quando iniziare terapie preventive che possano limitare i sintomi nei mesi di fioritura”. Solo a seguito di un test cutaneo il dottor Serino, dopo aver verificato la diagnosi, definisce il percorso terapeutico più idoneo per il superamento della problematica. Ancora una volta prevenire è meglio che curare e, visto che 1 italiano su 3 soffre di problemi di allergie, forse è il caso di non perdere tempo per non compromettere la qualità della propria vita.

Non tutti sanno che il rischio di sviluppare allergie da pollini, intese come risposte immunitarie nei soggetti predisposti, aumenta in funzione della predisposizione genetica. In genere, se solo un genitore è allergico, il rischio che corre il figlio di sviluppare una reazione è pari al 25-30%, percentuale che raggiunge il 60%-80% dei casi se entrambi i genitori sono allergici.

Per prenotazioni mandare una mail a info@sandonatomedica.it o telefonare allo 02/55602161.

Non c’è dubbio che il dolore fisico, in generale, sia una condizione che possa compromettere la qualità della vita. Quando la sofferenza interessa il nostro apparato muscolo scheletrico è importante affidarsi a specialisti della fisioterapia, titolati per poter offrire dei consigli rispetto alle terapie più adatte, alle quali sottoporsi, per compiere il giusto percorso di guarigione.

Tra le soluzioni più efficaci adottate, di frequente, per ridurre la sintomatologia dolorosa vi sono la Tecar e le Onde d’Urto. Lo conferma Alessandro Borsa, massoterapista di Sandonato Medica che, oltre ad avere conseguito la laurea in Attività motoria preventiva e adattata, Diplomato MCB (Massaggiatore e Capo Bagnino degli stabilimenti idroterapici), è operatore certificato per la Tecarterapia. La sua esperienza a stretto contatto con i pazienti, in particolare con gli sportivi reduci da traumi, gli ha permesso di affinare una certa competenza, volta proprio a risolvere problematiche spesso invalidanti.

Tecarterapia e terapia ad onde d’urto: quali sono le differenze?

“La Tecar – spiega Borsa- si utilizza per trattare dolori muscolari cronici e infiammazioni, meglio ancora se abbinata a massoterapia.

Viene impiegata, ad esempio, in caso di tendiniti, cervicalgia, lombalgia, ma è adatta anche in caso di traumi, visto che l’apparecchio ha la capacità di drenare quell’ematoma che si forma. La Tecarterapia prevede due tecniche integrate nello stesso apparecchio. La tecnica resistiva, grazie alla sua capacità di penetrazione affronta i tessuti più duri; è, infatti, efficace per trattamenti per problemi alle articolazioni, tendini, ossa e legamenti. È utile anche per artrosi e ridurre dolori. Si utilizza la tecnica capacitiva per trattamenti più superficiali come per drenare i linfedemi, e sull’apparato muscolare”.

Durante una terapia si possono adottare entrambe le tecniche?

“Sì. Ad esempio, quando una paziente ha dolore all’anca si inizia con la fase Capacitiva per sfiammare la zona e poi si prosegue con la Resistiva. Una seduta di Tecar, in genere, dura 25 minuti e per ottenere risposte positive dal corpo è utile fare un ciclo di almeno dieci sedute. Anche se il fisioterapista, già dopo la quinta, è in grado di valutare l’efficacia del trattamento”.

E le Onde d’Urto quando andrebbero utilizzate?

“Le Onde d’urto Focalizzate sono adatte per il trattamento di numerose patologie muscolo-scheletriche, come epicondiliti, ma anche per eliminare calcificazioni, tra le più comuni quelle della spalla, le famose e tanto temute spine calcaneari.

Le onde d’urto rappresentano una soluzione anche nel caso di borsiti. Vengono, inoltre, utilizzate, in particolare, in caso di traumi e infortuni sportivi”. Per le onde d’urto è consigliato un ciclo di tre sedute, ognuna a cadenza settimanale.

Per avere un confronto sulla tipologia di trattamento da eseguire è possibile prenotare una consulenza fisioterapica senza impegno con i terapisti del Centro mandando una mail a info@sandonatomedica.it o telefonando al numero 02/55602161.

Lo “Sportello per l’ascolto” è stato aperto proprio per ricevere le famiglie e tutti coloro che necessitano di un confronto.

Qui, sarà Serena Catastini ad offrire la sua consulenza da educatrice-insegnante specializzata in disturbi dell’età evolutiva e del disagio alimentare. È importante individuare l’eventuale problema e trovare, in condivisione, le chiavi giuste e il percorso più idoneo per la risoluzione preventiva del malessere e del conflitto, prima che si trasformi in patologia. Prevenire è sempre meglio che curare. Serena si rivolge a genitori, ma anche agli insegnanti, ai pediatri, agli addetti ai lavori e a tutti coloro che possano contribuire, una volta intercettato il problema, alla sua soluzione. Fondamentali sono gli incontri per sensibilizzare sulle tematiche e per fare prevenzione, come utile è avere figure che, facendo rete, tra scuola, famiglia, istituzioni, possano, attraverso l’ascolto, capire quale sia la strada da seguire per cogliere in tempo un disagio sottosoglia prima che diventi disturbo conclamato.

UN SERVIZIO A 360°

Serena, inoltre, offre un supporto alla famiglia per approcciare, inizialmente attraverso consulenze e in termini educativi, le problematiche comportamentali ed emotive dei bambini e dei ragazzi. Di fronte a fragilità e a disagi che alterino l’equilibrio familiare, è bene avere la possibilità di ricevere un sostegno e un consiglio per intraprendere anche un percorso terapeutico al fianco di figure professionali specialiste. E Serena potrà darvi le giuste indicazioni.

L’obiettivo dello sportello di consulenza e di ascolto è il supporto alle famiglie, considerato il punto di partenza per affrontare insieme un disagio.

Resta attivo il numero di emergenza: 333/7331551.

Per maggiori informazioni sul servizio, mandare una mail a info@sandonatomedica.it o telefonare al numero 02/55602161.

Non è mai sbagliato essere previdenti; meglio ancora se con una punta di lungimiranza. Anche in tema di epilazione, occorre essere virtuosi e pensare in prospettiva futura quando, finalmente, si potrà scoprire le gambe e il clima ci permetterà di stare con le maniche corte. E i peli, almeno per la nostra cultura, non sono un belvedere e oggi, fortunatamente, grazie al laser per l’epilazione progressiva, non rappresentano più un problema, sia per gli uomini, sia per le donne. Presso Sandonato Medica, il dott. Federico Villani, medico estetico e chirurgo plastico, utilizza il laser ad Alexandrite per offrire ai pazienti del Centro Polispecialistico un risultato efficace e duraturo.

 

IL LASER AD ALEXANDRITE

Cos’è il laser ad Alexandrite? Il laser ad Alexandrite è una tecnologia nuova che offre risultati immediati, senza dolore, non solo per i peli scuri.
Si possono trattare gambe, braccia, inguine, ma anche dorso, ascelle e viso: a seconda dell’estensione della zona da depilare, le sedute possono avere durata differente, partendo da un minimo di 10 minuti, ad esempio per l’ascella, fino ad un massimo di 40 minuti per zone come il dorso di un uomo.
È importante chiarire che il laser consente di modulare l’intensità della radiazione, proprio in funzione della sensibilità dell’area trattata e del tipo di pelo da colpire. Ecco perché il medesimo macchinario è adatto a epilare zone delicate come il viso, le ascelle, ma anche il dorso di un uomo. La durata del trattamento (numero di sedute) è variabile e soggettiva, ma in media 2-3 volte inferiore ai laser non medicali.

 

NON SOLO UN PROBLEMA ESTETICO: LA GIUSTA SOLUZIONE

Il problema dei peli superflui non è esclusivamente estetico: pensate ai peli incarniti che creano disagio, ma anche dolore e fastidi sia a uomini sia a donne.
Un fenomeno incentivato da sistemi di epilazione impropri e frettolosi che provocano una crescita del pelo anomala: il pelo “rientra” nella pelle, incastrandosi nella zona sottocutanea e provocando prurito, bruciore, infiammazione e follicolite pilifera. Ecco perché l’epilazione laser è una valida soluzione: il fascio di onde dell’epilatore va a colpire il follicolo pilifero danneggiando anche gli annessi, che si atrofizzano.
In questo modo l’epilazione laser tende a diminuire il numero e lo spessore dei peli, producendo risultati duraturi nel tempo, ed è curativa per infiammazioni ricorrenti dovute a peli incarniti e loro annessi.
I peli scuri sono i bersagli preferiti dal laser visto che, le onde emesse dal laser vanno a colpire le zone ricche di melanina, ma il laser ad Alexandrite neutralizza, con qualche seduta in più, anche i peli più chiari.

 

CONSIGLI PER L’EPILAZIONE LASER
È fondamentale sottoporsi all’epilazione permanente con anticipo rispetto all’estate: è infatti è importante fare trascorrere almeno un mese prima di esporre alla luce del sole le zone trattate per evitare la comparsa di macchie cutanee. In genere, tra una seduta e l’altra, è previsto un intervallo di 4-6 settimane. Dopo ogni seduta, vale la pena utilizzare una buona crema idratante.
In generale, ci sono pochissimi rischi e controindicazioni per questo genere di trattamento. Lo specialista sarà a disposizione per offrirvi indicazioni. In generale, è bene evitare di assumere medicinali fotosensibilizzanti.
Poiché l’epilazione laser ha come bersaglio il pelo stesso, per essere pienamente efficace, è bene, all’inizio e tra una seduta e l’altra, evitare l’utilizzo di tecniche di strappamento come ad esempio la ceretta, il sikepil o la pinzetta.

 

I RISULTATI
L’epilazione laser elimina circa il 90% del pelo terminale presente nelle zone trattate, la soluzione ideale per eliminare peli incarniti.
Il resto dei follicoli piliferi tende a produrre peluria più chiara e sottile. Per questo, si parla di epilazione progressiva. Per godere di un effetto duraturo è consigliabile ripetere una o due volte l’anno delle sedute di mantenimento in modo tale da aggredire quei follicoli rimasti, eventualmente, in attività.

 

Per prenotare una consulenza senza impegno per una valutazione iniziale con il medico chiurgo che esegue il trattamento, è possibile chiamare il numero 02/55602161 o inviare una mail a info@sandonatomedica.it

 

 

Dopo esattamente un anno dall’arrivo virus Covid-19 finalmente arrivano i vaccini. Ma invece di respirare forza e speranza, l’incertezza regna sovrana. Come mai? Come ci stiamo ponendo dinnanzi a tale situazione? Quali sono i dubbi che ci attanagliano?

COSA E’ CAPITATO?

Ricapitolando: a gennaio 2020 giungono notizie della diffusione di un nuovo virus proveniente dalla Cina, esattamente da Whuan. A febbraio 2020 questo coronavirus sbarca in Europa. Nessuno ha difese immunitarie adatte per fronteggiarlo: il nostro sistema protettivo non è pronto.  Il Covid-19, così è stato battezzato, ha una letalità abbastanza bassa, ma è piuttosto contagioso, quindi la sua diffusione è molto rapida, infettando l’Europa, l’Italia e il mondo intero.

LE UNICHE ARMI A NOSTRA DISPOSIZIONE

I Paesi adottano l’unica strategia possibile: quella delle chiusure dei luoghi pubblici e degli isolamenti domiciliari. Le uniche armi a disposizione dei cittadini per difendersi dal Covid-19, oltre all’isolamento, sono la mascherine e la perfetta e meticolosa igiene delle mani. Perché una cura ancora non esiste: siamo di fronte ad un virus che non conosciamo.

FINALMENTE L’ARRIVO DEL VACCINO

Dopo i vari Dpcm, le numerose restrizioni, i periodi di lockdown e, tra una zona rossa, gialla e arancio, arriva la lieta novella: Habemus Vaccinum. E’ mancata la fumata ma meglio, avremmo rischiato la propaganda sui social della possibile inalazione del vaccino! Meglio evitare.

POCHI GLI ENTUSIASMI, MOLTI I DUBBI

Di che vaccino si tratta? Come funziona? Viene inoculata una proteina del Covid, non il virus, ma l’informazione genetica che serve a creare l’immunità al virus. Qualora, in un momento successivo, la persona vaccinata dovesse entrare in contatto con il virus, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a combatterlo. Inoltre, la sperimentazione è stata molto veloce. Ebbene, la notizia dell’arrivo del vaccino, una vera conquista grazie alla comunità scientifica che ha investito risorse e competenze eccellenti, anziché offrire una speranza per un ritorno alla normalità, è stata seguita da un’ondata di negatività e di feroce opposizione. Come spiega la Neuropsicologa Rossana Joo : “Gli italiani hanno seri dubbi rispetto al contenuto di questo vaccino e alla sua efficacia; si pongono, ragionevolmente, un sacco di domande: “Non è stato sottoposto a sufficiente sperimentazione; non abbiamo ancora un follow up”, giusto per indicarne un paio. Risultato: in molti non si vorrebbero vaccinare. Basta vedere i social, quotidianamente invasi da giudizi di ogni genere: i commenti partono senza seguire una logica, guidati, esclusivamente, da quello che viene chiamato meccanismo di difesa, dettato da un forte timore ancora per il nuovo incerto”.

UN CONDIZIONAMENTO NOCIVO

Ma come possiamo liberarci da tali paure, alimentate dal “rumore di fondo”? Come consiglia la dott.ssa Joo, “In primis, informiamoci e approfondiamo leggendo articoli scientifici di persone competenti (medici, biologi, virologi) non limitandosi a “pizzicare” notizie grossolane che girano per il web, senza verificarne la provenienza. Le fonti devono essere attendibili e accreditate perché, altrimenti, i pettegolezzi fungono solo da rinforzo alle nostre convinzioni errate. Ciò che scrive Giovanni Boniolo ci può aiutare a renderci conto che sia importante un cambio di rotta: “Siamo cittadini che nulla sanno, ma che discutono animatamente di ciò che non sanno, tutti “esperti” del nulla ma cooperanti nell’aumentare quel rumore di fondo …”. Ha perfettamente ragione.”

C’E’ UNA SPIEGAZIONE SCIENTIFICA

“Solo ascoltando voci autorevoli e credibili, capaci di rassicurarci, viene riattivata la nostra area prefrontale adibita al controllo consapevole di ciò che accade intorno a noi, la zona che, in situazioni di stress e di paura, viene disattivata dall’amigdala. A questo punto, si può rincominciare a discernere il vero dal falso, sviluppando anche un proprio pensiero critico”. Ed è proprio quello che sta accadendo in questo periodo. “Non fermiamoci all’atteggiamento difensivo: dobbiamo imparare ad affrontare e anche a sfidare ciò che ci spaventa”.

CONSIGLI

Il consiglio è quello di affidarsi, quindi, a siti sicuri quali per esempio http://www.salute.gov.it/, per non incappare nelle cosiddette fake news/notizie false. Ricerchiamo informazioni certe relativamente al vaccino nel sito https://www.aifa.gov.it/. Cos’è questo vaccino? Cosa contiene? Quali sono gli effetti a lungo termine? Tutte domande legittime, ma leggiamo anche gli studi effettuati a tale riguardo. “Anzitutto, chiariamo che, per la sperimentazione, sono state rispettate le tre fasi dei trial clinici, obbligatorie per qualsiasi nuovo farmaco, e monitorate da FDA ed EMA, attraverso il coinvolgimento di centinaia di ricercatori di grande competenza. Sono oltre ventimila gli individui ai quali è stato inoculato il vaccino Pfizer. Tutti i dati sono, comunque, pubblicati e quindi di pubblico dominio e si consiglia di approfondire quanto contenuto del documento dell’AIfa:https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1279946/FAQ-Vaccinazione_anti_COVID-19_con_vaccino_Pfizer.pdf

GRAZIE AI VACCINI

Pensiamo che, grazie ai vaccini, abbiamo debellato malattie letali come il vaiolo e ridotto ai minimi termini altre malattie contagiose che facevano, solo qualche decennio fa, invalidi e morti a milioni. È vasta la letteratura e la documentazione relativa ai vaccini contro la poliomielite, il morbillo, la difterite, la rosolia, la parotite, la pertosse, ma anche contro il tetano e l’epatite B. Non possiamo che essere orgogliosi della conquista della scienza e ringraziare chi ha dato la possibilità di far crescere i nostri figli con una prospettiva di vita molto più lunga rispetto a chi, nel secolo scorso, viveva con dubbio di superare una semplice polmonite. La dott.ssa Joo conclude: “Non opponiamo resistenza a quelle innumerevoli scoperte, in campo medico, che ci hanno permesso di arrivare fino a qui: sforziamoci di andare oltre la superficialità, prendiamo le distanze dalla banalità. Trasformiamo l‘informazione, quella giusta, in conoscenza. Non siamo tuttologi, ma nel nostro piccolo, possiamo offrire il nostro contributo. Per un cambiamento”.

Non c’è dubbio alcuno, i peli superflui rappresentano un problema che tormenta milioni di persone, donne, uomini e sportivi.

Di certo, in particolar modo d’estate, quando ci si sveste di più, i peli danno davvero fastidio e non solo sulle gambe o all’inguine, ma anche sotto le ascelle, zona particolarmente esposta e maggiormente delicata rispetto ad altre.

L’area è molto sensibile: le numerose ghiandole sebacee allocate in questa area, sono facilmente infiammabili, così come i linfonodi, veri filtri in grado di intercettare e distruggere eventuali germi, sostanze estranee o cellule neoplastiche presenti nella linfa. Per questo, per eliminare i peli, è sconsigliabile utilizzare creme depilatorie e rasoi che, offrono una soluzione immediata, ma non duratura.

Infatti, essendo necessario intervenire con la depilazione piuttosto frequentemente, è facile provocare irritazioni dovute alle sostanze chimiche presenti nelle creme o abrasioni da rasoio.

I DIVERSI METODI DI DEPILAZIONE. PRO E CONTRO

I vari metodi di depilazione presentano alcuni vantaggi, ma anche numerosi svantaggi. Pensiamo, ad esempio, alla ceretta, considerata da molti il modo più efficiente per eliminare i peli superflui, visto che i suoi effetti possono durare anche 3 o 4 settimane. Attenzione, perché la ceretta può provocare irritazioni e fastidi dovuti allo strappo, soprattutto in una zona altamente sensibile come l’ascella provocando, a volte, anche infiammazioni ai linfonodi.

E gli epilatori elettrici? Soprattutto le donne sanno che il loro utilizzo può provocare molto dolore.

EPILAZIONE LASER AD ALEXANDRITE

A questo punto vale la pena orientarsi verso la scelta dell’epilazione laser. Attraverso l’epilazione medicale con laser ad Alexandrite, i peli superflui vengono rimossi in maniera progressiva e quasi definitiva, garantendo al paziente un elevato livello di comfort: con un numero di sedute che può variare a seconda dei casi specifici e delle zone, è possibile ottenere risultati visibili, soddisfacenti e permanenti nel tempo. Va da sé che, grazie anche alle peculiarità del macchinario laser ad Alexandrite, che permette la personalizzazione dell’intensità del raggio laser, questo metodo è quello più indicato per l’epilazione delle ascelle.

EFFICACIA DEL LASER

Il trattamento laser ascelle può essere intrapreso sia da uomini che da donne, anche se, in generale, il colore del pelo può limitare i risultati, visto che la luce dei laser epilatori colpisce la melanina. Fra i diversi laser, il laser ad Alexandrite è in grado di colpire anche peli non scurissimi.

In questi casi, può essere necessario un numero di sedute maggiore. Sicuramente, la durata e l’efficacia del trattamento saranno comunque definite dal medico specialista.

In media, per zone poco ampie potrebbero essere sufficienti dalle 4 alle 6 sedute, intervallate da un periodo di pausa di 4-6 settimane, tempo utile per permettere al follicolo di trovarsi nella giusta fase del suo ciclo vitale.

Per informazioni e per prenotare una consulenza senza impegno con lo specialista inviaci una mail a info@sandonatomedica.it o telefona allo 02/55602161.

Il laser dell’epilatore agisce sul pelo e ne danneggia, in modo parziale e progressivo, i follicoli piliferi. Attraverso l’emissione di onde unidirezionali e monocromatiche che vanno a colpire le zone ricche di melanina e i peli, ricchi di questo pigmento, vengono surriscaldati e le circostanti strutture follicolari danneggiate. Poiché il laser ad Alexandrite permette di rinfrescare le pelle che andrà a colpire pochi istanti prima dell’emissione del fascio di luce, il paziente potrà percepire solo un lieve calore o anche una sensazione di fastidio come se fosse punto da una zanzara; nulla di insopportabile, visto che il laser ad Alexandrite è stato studiato proprio per epilare zone delicate come l’area inguinale, dove i peli sono più spessi e ricchi di melanina, rispetto a quelli delle altre zone del corpo.

ALCUNI CONSIGLI PRE E POST TRATTAMENTO DI EPILAZIONE LASER

È bene sottolineare che non ci sono particolari rischi e controindicazioni per questo genere di trattamento, anche se è importante seguire con attenzione le istruzioni del medico specialista: in particolare, è bene evitare di assumere medicinali fotosensibilizzanti e non esporre le zone trattate alla luce solare o ai raggi ultravioletti per evitare la comparsa di macchie cutanee.

Poiché l’epilazione laser ha bisogno di essere effettuata durante una precisa fase del ciclo vitale del pelo, (consigliata dallo specialista) per essere pienamente efficace, è bene, tra una seduta e l’altra, evitare l’utilizzo di altre tecniche di epilazione come ad esempio la ceretta.

Anche per l’inguine, la durata del trattamento è soggettiva e deve essere valutata da un medico specializzato. Di solito tra una seduta e l’altra è previsto un intervallo di 4-6 settimane per far sì, appunto, che il follicolo si trovi nella giusta fase del suo ciclo vitale. I risultati, ad ogni modo, sono duraturi se si ripetono delle sedute di mantenimento una o due volte l’anno.

I RISULTATI

Di certo, l’epilazione laser elimina circa il 90% del pelo terminale presente nelle zone trattate, la soluzione ideale per eliminare peli incarniti o sottocutanei e per evitare l’insorgere di patologie quali le follicoliti.

Il resto dei follicoli piliferi tende a produrre peluria più chiara e sottile. Per questo, si parla di epilazione quasi definitiva.

 

Per informazioni e per prenotare una consulenza senza impegno con lo specialista inviaci una mail a info@sandonatomedica.it o telefona allo 02/55602161.

 

Ci risiamo, ci si avvicina al Natale ed è inevitabile, complice il marketing, ma anche la nostra golosità, eccedere col cibo e, soprattutto con i dolci. A ben vedere, infatti, già da novembre gli scaffali dei supermercati presentano panettoni e pandori, dolci e dolcetti, cotechini e chi più ne ha più ne metta. Le tentazioni sono sempre state a portata di mano, o meglio, di palato, ma basta un po’ di disciplina. Poiché i giorni di festa si possono contare sulle dita di una mano e, ancora, devono venire, cerchiamo, in questo periodo di regolarci, rispettando quello che viene definito come il bilancio calorico quotidiano.

 

I SEGRETI PER EVITARE GLI ECCESSI

In sostanza: non eccediamo, senza, tuttavia, rinunciare ai pasti principali.  Infatti, è importante iniziare la giornata con energia facendo una buona colazione per evitare di arrivare a pranzo digiuni e avere il doppio dell’appetito; condizione che ci pone a rischio di eccessi.

Visto il periodo, approfittiamo sia della frutta fresca di stagione, come agrumi e kiwi, per fare il pieno di vitamina C.

Non scordiamoci della frutta secca, un esempio per tutti le mandorle, ricche di proteine vegetali, fibre, grassi salubri, ma di anche magnesio e calcio, e considerate un alimento utile per la salute cardiovascolare e il diabete, oltre che per la gestione del peso.

 

Non rinunciate al piacere del buon cibo, ma facciamo attenzione a non esagerare con il sale.  Il consumo di cibi troppo salati, come patatine, formaggi soprattutto stagionati, ma anche affettati, favorisce la ritenzione dei liquidi nel nostro corpo.

Sulle nostre tavole non facciamo mai mancare frutta e verdura fresche, cereali integrali, legumi, frutta secca oleosa e semi: tutti alimenti ricchi di sostanze antiossidanti e vitamine essenziali per proteggere le cellule dell’organismo dagli attacchi dai radicali liberi, provocati dall’eccesso di grassi in circolo.

 

ATTENZIONI ALLE PORZIONI

Ad ogni modo, per evitare di ingrassare, durante i giorni di festa, facciamo solo attenzione alle porzioni. Per esempio, se consumiamo una fetta di panettone o di pandoro, evitiamo farciture con creme per non aumentare eccessivamente l’apporto di zuccheri e grassi.  E concediamoci pure un piccolo brindisi: facciamo solo attenzione a non esagerare con alcoolici e soprattutto superalcoolici.

 

ATTIVITA’ FISICA

Cerchiamo, inoltre, di non trascorrere troppo tempo con le gambe sotto il tavolo, in balia delle tentazioni a cui è difficile rinunciare. Per consumare l’energia introdotta con l’eccesso di cibo durante le festività, si può sempre e comunque aumentare l’attività fisica. E non occorrono grandi programmi: basta una camminata di 30-40 minuti al giorno, a passo veloce, per smaltire quell’eccesso calorico che, oltre a minacciare la nostra silhouette, accelera il nostro processo di invecchiamento fisiologico, sia della pelle, sia dei nostri organi.

Di certo, la peluria sul viso crea disagio soprattutto alle donne: dichiaratamente, un inestetismo.  E non sono solo quei peli definiti folletto, ovvero quella peluria gentile, ma anche quei peli terminali che, particolarmente spessi, lunghi e pigmentati, influenzati talvolta da un’alta produzione di ormoni androgeni sia negli uomini sia nelle donne, rappresentano un problema comune.

La soluzione esiste, e non è di certo la depilazione con rasoi o altri metodi che rischiano di peggiorare la condizione. Oggi, l’epilazione laser è in grado di offrire la soluzione più durevole nel tempo, specialmente per coloro che non soffrono di scompensi ormonali.

COME VIENE UTILIZZATO IL LASER PER IL VISO?

L’epilazione laser al viso avviene come per tutte le altre zone del corpo: il chirurgo plastico e medico estetico di Sandonato Medica, Federico Villani, durante un primo incontro conoscitivo, illustrerà al paziente le procedure seguite, le tempistiche e gli accorgimenti da seguire per ottenere il miglior risultato

Non tutti i pazienti presentano le medesime esigenze: ad esempio, il paziente che soffre di irsutismo, sarà avvisato che, per poter raggiungere al meglio l’obiettivo, necessiterà di un trattamento con più sedute e tempi diversi, rispetto agli standard. Le procedure e tempistiche variano quindi di persona in persona, a seconda della morfologia del pelo e dello stato di salute della pelle. Inoltre, sebbene non ci siano particolari rischi, è bene ricordare che si tratta di una zona del corpo particolarmente sensibile ed esposta ad agenti esterni.

Ciò significa che gli accorgimenti del paziente, dopo il trattamento, devono essere particolarmente premurosi.

IL TRATTAMENTO CON LASER AD ALEXANDRITE

Dopo la fase conoscitiva tra il medico e il paziente, si passa, finalmente, all’azione: il dottor Villani si avvale del laser ad Alexandrite, particolarmente delicato ed efficace grazie al particolare sistema di raffreddamento brevettato (per rinfrescare gli strati più superficiali della pelle pochi istanti prima dell’emissione del fascio di luce): si tratta della soluzione migliore per il viso, zona particolarmente delicata.

Proprio alla luce di un’analisi specifica della pelle e del pelo da trattare, lo specialista deciderà con che tipo di intensità utilizzare per l’epilazione. Il raggio laser, inoltre, colpisce selettivamente il follicolo, con minimo impatto sui tessuti circostanti.

Il laser ad Alexandrite di Sandonato Medica, dunque, rappresenta la soluzione più evoluta dell’epilazione: la gestione dell’intensità del raggio permette di agire anche sui peli di qualsiasi zona del corpo, senza rischiare di danneggiare la cute.

Per informazioni e per prenotare un appuntamento inviaci una mail a info@sandonatomedica.it o telefona allo 02/55602161

Il Covid ha colpito ancora con una seconda ondata e, nuovamente, le persone sono rimaste traumatizzate. Pensiamo, ad esempio, ai bambini e alla difficoltà ad accettare la limitazione della loro libertà personale; ma anche alle famiglie in generale. Tutto ciò, può avere generato il cosiddetto trauma che, pur non evidente e manifesto, risiede nell’inconscio, provocando effetti che si possono riscontare a livello tangibile (sul corpo) che intangibile (nei legami sociali).

La Dott.ssa Francesca Velluzzi, a disposizione per consulenze presso Sandonato Medica, opera attraverso sedute di psicoanalisi per aiutare i suoi pazienti a dare significato al loro trauma e a superarlo.

 

QUALE SIGNIFICATO DARE AL TRAUMA

Come si può superare questa situazione critica? Anzitutto, occorre dare un senso a ciò che non ne ha e che provoca degli effetti sulle persone.

Attraverso un approccio psicoanalitico, la Dott.ssa Velluzzi punta ad offrire ai suoi pazienti il luogo per “integrare i non detti nei loro vissuti e nella loro storia personale” al fine di dare un senso a ciò che, agli occhi delle persone, non lo ha.

E il Covid ha generato una serie di meccanismi difficili da comprendere o da accettare: come, ad esempio, il fatto di non giocare coi compagni per paura del contagio virale. Ma come è possibile trovare un senso a ciò di cui nessuno ha avuto esperienza? “Dare senso a qualcosa di traumatico significa integrare a livello immaginario e simbolico un evento che altrimenti lascerebbe il soggetto in balia di ciò che è stato nel passato, rischiando di ritrovarselo nel suo futuro” spiega la dott.ssa Velluzzi.

 

LA PSICOANALISI

Il lavoro di psicoanalisi della dottoressa, permette di operare con i soggetti che hanno subito gli effetti traumatici del COVID evitando quegli scatenamenti e quelle ri-traumatizzazioni, che spesso avvengono negli interventi che utilizzano la parola e l’incitazione al ricordare.

Attraverso il metodo psicoanalitico lancaniano, il trauma può essere superato. Come? La metodologia innovativa e alternativa, per lavorare sugli effetti che il Coronavirus ha provocato sulle persone prevede, ad esempio, l’utilizzo del suono o del disegno, linguaggi che garantiscono una raccolta di quelle che sono le esigenze, i desideri e le prospettive future dei pazienti; sarà la psicoanalista a tradurre le espressioni dell’inconscio, convertendole in risorse da utilizzare per definire la via d’uscita al problema.

 

PER OGNI PAZIENTE, UN PERCORSO AD HOC

Questo modus operandi porta il professionista ad attingere ad un sapere che può aiutare il paziente ad uscire da situazioni di estrema sofferenza. Non si tratta né di ascoltare passivamente, né di suggerire azioni correttive, ma di trattare le condizioni del proprio essere permettendo così la costruzione di relazioni con l’altro.