Dopo esattamente un anno dall’arrivo virus Covid-19 finalmente arrivano i vaccini. Ma invece di respirare forza e speranza, l’incertezza regna sovrana. Come mai? Come ci stiamo ponendo dinnanzi a tale situazione? Quali sono i dubbi che ci attanagliano?
COSA E’ CAPITATO?
Ricapitolando: a gennaio 2020 giungono notizie della diffusione di un nuovo virus proveniente dalla Cina, esattamente da Whuan. A febbraio 2020 questo coronavirus sbarca in Europa. Nessuno ha difese immunitarie adatte per fronteggiarlo: il nostro sistema protettivo non è pronto. Il Covid-19, così è stato battezzato, ha una letalità abbastanza bassa, ma è piuttosto contagioso, quindi la sua diffusione è molto rapida, infettando l’Europa, l’Italia e il mondo intero.
LE UNICHE ARMI A NOSTRA DISPOSIZIONE
I Paesi adottano l’unica strategia possibile: quella delle chiusure dei luoghi pubblici e degli isolamenti domiciliari. Le uniche armi a disposizione dei cittadini per difendersi dal Covid-19, oltre all’isolamento, sono la mascherine e la perfetta e meticolosa igiene delle mani. Perché una cura ancora non esiste: siamo di fronte ad un virus che non conosciamo.
FINALMENTE L’ARRIVO DEL VACCINO
Dopo i vari Dpcm, le numerose restrizioni, i periodi di lockdown e, tra una zona rossa, gialla e arancio, arriva la lieta novella: Habemus Vaccinum. E’ mancata la fumata ma meglio, avremmo rischiato la propaganda sui social della possibile inalazione del vaccino! Meglio evitare.
POCHI GLI ENTUSIASMI, MOLTI I DUBBI
Di che vaccino si tratta? Come funziona? Viene inoculata una proteina del Covid, non il virus, ma l’informazione genetica che serve a creare l’immunità al virus. Qualora, in un momento successivo, la persona vaccinata dovesse entrare in contatto con il virus, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a combatterlo. Inoltre, la sperimentazione è stata molto veloce. Ebbene, la notizia dell’arrivo del vaccino, una vera conquista grazie alla comunità scientifica che ha investito risorse e competenze eccellenti, anziché offrire una speranza per un ritorno alla normalità, è stata seguita da un’ondata di negatività e di feroce opposizione. Come spiega la Neuropsicologa Rossana Joo : “Gli italiani hanno seri dubbi rispetto al contenuto di questo vaccino e alla sua efficacia; si pongono, ragionevolmente, un sacco di domande: “Non è stato sottoposto a sufficiente sperimentazione; non abbiamo ancora un follow up”, giusto per indicarne un paio. Risultato: in molti non si vorrebbero vaccinare. Basta vedere i social, quotidianamente invasi da giudizi di ogni genere: i commenti partono senza seguire una logica, guidati, esclusivamente, da quello che viene chiamato meccanismo di difesa, dettato da un forte timore ancora per il nuovo incerto”.
UN CONDIZIONAMENTO NOCIVO
Ma come possiamo liberarci da tali paure, alimentate dal “rumore di fondo”? Come consiglia la dott.ssa Joo, “In primis, informiamoci e approfondiamo leggendo articoli scientifici di persone competenti (medici, biologi, virologi) non limitandosi a “pizzicare” notizie grossolane che girano per il web, senza verificarne la provenienza. Le fonti devono essere attendibili e accreditate perché, altrimenti, i pettegolezzi fungono solo da rinforzo alle nostre convinzioni errate. Ciò che scrive Giovanni Boniolo ci può aiutare a renderci conto che sia importante un cambio di rotta: “Siamo cittadini che nulla sanno, ma che discutono animatamente di ciò che non sanno, tutti “esperti” del nulla ma cooperanti nell’aumentare quel rumore di fondo …”. Ha perfettamente ragione.”
C’E’ UNA SPIEGAZIONE SCIENTIFICA
“Solo ascoltando voci autorevoli e credibili, capaci di rassicurarci, viene riattivata la nostra area prefrontale adibita al controllo consapevole di ciò che accade intorno a noi, la zona che, in situazioni di stress e di paura, viene disattivata dall’amigdala. A questo punto, si può rincominciare a discernere il vero dal falso, sviluppando anche un proprio pensiero critico”. Ed è proprio quello che sta accadendo in questo periodo. “Non fermiamoci all’atteggiamento difensivo: dobbiamo imparare ad affrontare e anche a sfidare ciò che ci spaventa”.
CONSIGLI
Il consiglio è quello di affidarsi, quindi, a siti sicuri quali per esempio http://www.salute.gov.it/, per non incappare nelle cosiddette fake news/notizie false. Ricerchiamo informazioni certe relativamente al vaccino nel sito https://www.aifa.gov.it/. Cos’è questo vaccino? Cosa contiene? Quali sono gli effetti a lungo termine? Tutte domande legittime, ma leggiamo anche gli studi effettuati a tale riguardo. “Anzitutto, chiariamo che, per la sperimentazione, sono state rispettate le tre fasi dei trial clinici, obbligatorie per qualsiasi nuovo farmaco, e monitorate da FDA ed EMA, attraverso il coinvolgimento di centinaia di ricercatori di grande competenza. Sono oltre ventimila gli individui ai quali è stato inoculato il vaccino Pfizer. Tutti i dati sono, comunque, pubblicati e quindi di pubblico dominio e si consiglia di approfondire quanto contenuto del documento dell’AIfa:https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1279946/FAQ-Vaccinazione_anti_COVID-19_con_vaccino_Pfizer.pdf
GRAZIE AI VACCINI
Pensiamo che, grazie ai vaccini, abbiamo debellato malattie letali come il vaiolo e ridotto ai minimi termini altre malattie contagiose che facevano, solo qualche decennio fa, invalidi e morti a milioni. È vasta la letteratura e la documentazione relativa ai vaccini contro la poliomielite, il morbillo, la difterite, la rosolia, la parotite, la pertosse, ma anche contro il tetano e l’epatite B. Non possiamo che essere orgogliosi della conquista della scienza e ringraziare chi ha dato la possibilità di far crescere i nostri figli con una prospettiva di vita molto più lunga rispetto a chi, nel secolo scorso, viveva con dubbio di superare una semplice polmonite. La dott.ssa Joo conclude: “Non opponiamo resistenza a quelle innumerevoli scoperte, in campo medico, che ci hanno permesso di arrivare fino a qui: sforziamoci di andare oltre la superficialità, prendiamo le distanze dalla banalità. Trasformiamo l‘informazione, quella giusta, in conoscenza. Non siamo tuttologi, ma nel nostro piccolo, possiamo offrire il nostro contributo. Per un cambiamento”.