L’anno di pandemia non ha aiutato la salute di tutti noi e pertanto nemmeno quella dei nostri capelli!

Le preoccupazioni, ma anche gli effetti del virus di coloro che sono stati contagiati hanno contribuito a rendere ancora più fragili i nostri capelli, già soggetti, fisiologicamente, ad un indebolimento.

“Quando si vivono situazioni o periodi particolarmente stressanti anche di breve durata – spiega la tricologa Daniela Mantovani – come, ad esempio, malattie febbrili che comportano l’assunzione di farmaci come antidepressivi, beta bloccanti, eparine, antivirali e anche contraccettivi orali, si può manifestare il cosidetto Telogen Effluvium acuto. Così come quando si soffre di malattie sistemiche come diabete mellito o problemi tiroidei o si consumano alcol e fumo in eccesso. Le tensioni emozionali, così come le diete sbilanciate, ma anche l’allattamento, provocano un acuirsi del fisiologico fenomeno caratterizzato dalla perdita di capelli generalizzata e superiore alla norma che, però, dà seguito ad una ricrescita spontanea. A volte si assiste alla cronicizzazione di questo processo con la manifestazione di una modesta caduta dei capelli, ma persistente senza variazioni stagionali.

 

STUDI IN MERITO ALLE CONSEGUENZE COVID SULLA SALUTE DEI CAPELLI

Secondo le osservazioni del dott. Esther Freeman, incaricato di effettuare registrazioni europee dermatologiche conseguenti a COVID-19, 1000 persone affette Covid di 38 paesi diversi, hanno lamentato perdita capelli eccessiva dopo la guarigione ed almeno 3 mesi dopo essere stati ammalati, ma particolarmente stressati. Infatti, anche in Italia, si sono verificate forti cadute di capelli nel mese di luglio, su persone che erano state infettate tra aprile e maggio. Attualmente, la caduta post Covid rientra nel Telogen Effluvium Acuto e porta la perdita da 100 a 200 capelli al giorno, corrispondente alla tipica caduta reattiva che si presenta dopo un evento traumatico. Ma cosa ha determinato questo fenomeno? Di certo, l’ipo-ossigenazione ha contribuito a stimolare la caduta, ma anche l’eventuale dimaqrimento, come spesso accade, così come l’utilizzo di farmaci e l’inevitabile stress.

 

Per prenotare una consulenza tricologica è possibile mandare una mail a info@sandonatomedica.it o telefonare al numero 02/55.60.21.61.

Al di là dell’aspetto estetico che, soprattutto noi donne, cerchiamo di curare attraverso la messa in opera, o messa in piega di capigliature più o meno ricercate, scegliendo di tenerli lunghi oppure corti, oppure scegliendo un colore, invece che un altro per poter valorizzare i tratti del nostro viso e il suo incarnato, non c’è dubbio che i capelli rispecchino anche il nostro stato di salute.

Quando, infatti, iniziano a diradarsi e ad indebolirsi, vale la pena affrontare il problema cercando di risolverlo per non compromettere, non solo la bellezza e il fascino che ci contraddistinguono, ma anche la nostra carica emotiva e una certa autostima.

LA VITA DEL CAPELLO

“Quando siamo giovani – spiega la Tricologa Daniela Mantovani, consulente di Sandonato Medica – la fase Anagen del capello, quella più lunga e importante del ciclo follicolare e che coincide con la formazione e lo sviluppo del capello, se nelle donne ha una durata di 3-6 anni, nell’uomo dura in media 2-4 anni.

Con il trascorrere degli anni, però, questo periodo si riduce e con esso anche la lunghezza massima raggiungibile dei capelli. Dopo questa fase si verifica la progressiva sospensione delle funzioni vitali del capello; siamo nella fase Catagen che dura mediamente 1-3 settimane ed è seguita dalla fase Telogen, il periodo terminale del ciclo di vita del capello.

In sostanza, finita la crescita, il follicolo entra in riposo e interrompe la sua attività produttiva per circa 2-4 mesi. Attenzione, perché il capello in Telogen non è destinato a cadere immediatamente: questo perché rimane fisicamente ancorato all’interno del follicolo, almeno fino a quando non viene sostituito dal “nuovo” capello in fase Anagen”.

In altre parole, la perdita del capello “vecchio” – ormai non più vitale – si verifica quando il follicolo riprende la sua attività e inizia a produrre un nuovo fusto, che spinge fuori quello vecchio.

 

QUANDO I CAPELLI ENTRANO IN CRISI

Questo processo naturale può essere compromesso. Di certo, la genetica vuole la sua parte, ma anche una dieta scorretta, la gravidanza per le donne, come la menopausa. Senza dimenticare che anche il fumo, così come lo stress, ma anche prodotti di pulizia aggressivi. Sono molteplici, dunque, i fattori che, combinandosi in maniera diversa, in modo soggettivo, generano problematiche ai capelli.

 

SOLUZIONI E CONSIGLI

In questo caso, lo specialista, solo dopo un’analisi profonda del capello e del disagio, sarà in grado di identificare una strategia opportuna per risolvere il problema, attraverso soluzioni a portata di mano.  Esistono soluzioni per riattivare, a livello cellulare, il normale ciclo di vita dei capelli e anche della cute? Come spiega la tricologa Mantovani, “Lo stress è nemico anche della salute dei capelli, quindi sarebbe opportuno adottare delle tecniche di rilassamento ed evitare il più possibile le tensioni. Anche per mantenere la chioma in salute, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale: puntiamo su cibi sani e ricchi di proteine e di vitamine B e PP”. Qualche utile accorgimento? “Quando laviamo i capelli evitiamo di utilizzare acqua troppo calda e facciamo attenzione quando maneggiamo i capelli: usiamo delicatezza e evitiamo di legarli spesso e di spazzolarli in modo aggressivo.

Per prenotare un consulto tricologico è possibile mandare una mail a info@sandonatomedica.it o telefonare al numero 02/55602161.