Nonostante affondi le sue radici nella seconda metà dell’800 con gli studi di Brandt sulla prevenzione del prolasso uterino e la comunità medica ne abbia riconosciuto l’indubbia efficacia nel 1948 con i lavori di Kegel, la riabilitazione del pavimento pelvico è una delle branche della fisioterapia meno conosciute sebbene negli ultimi 20 anni abbia assunto un ruolo ben preciso e sempre più rilevante nel trattamento di molteplici disfunzioni uroginecologiche tanto da essere divenuta una valida alternativa,o un essenziale coadiuvante, a trattamenti invasivi quali l’intervento chirurgico e terapie farmacologiche.
Riabilitazione del Pavimento Pelvico: Indicazioni e trattamento
La riabilitazione del pavimento pelvico rappresenta un importante approccio terapeutico a molteplici disfunzioni tra le quali: ·
- incontinenza urinaria;
- prolasso genitale femminile;
- incontinenza fecale;
- post partum;
- pazienti in attesa di chirurgia pelvica e nell’immediato post intervento;
- trattamento del dolore pelvico cronico;
- gestione della ritenzione urinaria;
- fasi precoci della disfunzione perineale;
- incontinenza urinaria maschile post-chirurgica;
disfunzione erettile.
L’obiettivo primario è il miglioramento delle performance perineali al fine di consentire al perineo di poter esplicare al meglio le sue funzioni di supporto dei visceri pelvici, di rinforzo sfintero- uretrale e di contrasto alle pressioni endoaddominali.
Gli obiettivi della riabilitazione perineale
- Affinare la propriocettività perineale.
- Migliorare il ciclo continenza-minzione.
- Tonificare la muscolatura.
- Migliorare il riflesso di chiusura perineale allo sforzo.
- Prevenire e/o curare l’incontinenza urinaria.
- Prevenire e/o trattare l’incontinenza fecale.
- Migliorare la qualità di vita sessuale.
Risolvere l’incontinenza urinaria
L’incontinenza urinaria viene identificata come il passaggio involontario di urina all’interno dell’uretra. Le fughe di urina in contesti sociali inopportuni causano un grave disagio per la persona, in funzione non solo dell’entità e frequenza delle stesse ma anche della risposta soggettiva dell’ individuo e dell’ ambiente in cui esse avvengono. E’ un disturbo che interessa una larga parte della popolazione sia femminile, a seguito di complicanze legate al parto o all’insorgere della menopausa, che maschile, nei mesi ed anni successivi ad una prostatectomia radicale. International Continence Society classifica l’Incontinenza urinaria in:
- Stress Incontinence ( Incontinenza Urinaria da Sforzo):
I.U.S. è caratterizzata dalla perdita involontaria di urina in occasione di aumenti della pressione addominale, ad esempio durante colpi di tosse, starnuti, saltellando, ecc. Urge Incontinence (Incontinenza Urinaria da Urgenza): - I.U.U. è la perdita involontaria di urina in corrispondenza di uno stimolo imperioso alla minzione.
- Mixed Incontinence (Incontinenza Urinaria Mista): 24% è la combinazione fra le due forme di I.U.S. e I.U.U..
- Post- Micturitional Driddle che può essere tradotto come “gocciolamento post minzionale” descrive efficacemente i problemi dell’uretra bulbo-membranosa del maschio. Nella donna viene descritta una prevalenza delle forme di incontinenza attorno al 50% per le forme da sforzo, mentre le forme da urgenza o le forme miste sono rispettivamente attorno al 10- 15% e al 35-40 %. Le ultime linee guida date dall’ International Consultation on Incontinence (I.C.I.) indicano il trattamento riabilitativo come prima opzione terapeutica in tutti i casi non complicati di incontinenza urinaria.
Riabilitazione del pavimento pelvico per risolvere l’incontinenza urinaria
Dopo la visita urologica, eseguiti gli eventuali accertamenti diagnostici e formulata una diagnosi medica appropriata, qualora sussistano le condizioni per intraprendere con successo l’iter riabilitativo il paziente verrà preso in carico dall’equipe riabilitativa. Medico e fisioterapista procederanno alla valutazione funzionale del pavimento pelvico del/della paziente e stileranno il P.R.I.(piano riabilitativo individuale) dove verrà valutata la terapia più adatta al paziente e verranno prefissi gli obiettivi da raggiungere seguendo le tempistiche e le esigenze specifiche per ogni paziente. Il paziente inizierà i trattamenti sotto la guida del fisioterapista che si occuperà di seguire passo per passo l’evoluzione della patologia rivalutandolo giornalmente e guidandolo nel raggiungimento degli obiettivi terapeutici fissati.
La Terapia di Riabilitazione del Pavimento Pelvico
La Riabilitazione del pavimento pelvico si divide in parti 4 fondamentali: 
- La presa di coscienza: Ovvero entrare in sintonia con il proprio pavimento pelvico,capire dov’ è e come contrarlo correttamente, come gestire le pressioni intra addominali(tosse, starnuti, sforzi ecc…) comprendere quali stimoli esterni ne influenzino la statica.
- La manipolazione e l’esercizio fisico: migliorano la propriocezione,la presa di coscienza, facilitano l’apprendimento di nuovi schemi motori ed il rinforzo delle muscolatura pelvica.
- Il bio-feedback: permette al paziente di acquisire in tempo reale tramite elettrodi tutte le informazioni che servono per iniziare la contrazione muscolare ed in base alla risposta ottenuta elaborare strategie utili per migliorarne l’efficacia.
- L’elettrostimolazione: L’elettrostimolazione in urologia ha lo scopo di sollecitare tutti quei meccanismi uretro-sfinterali che producono inadeguatezza detrusionale, perdita di qualità sfinterale o perdita di tono muscolare e quindi di urina. La stimolazione, che interessa la muscolatura striata peli-uretrale, non deve mai suscitare dolore o disagio nel paziente. Le sedute hanno una durata complessiva di 50 55 minuti e vengono suddivise in cicli di 5 trattamenti ripetibili fino al raggiungimento degli obiettivi prefissi.Scopri di più sulla riabilitazione uroginecologica